Piano intercomunale di Protezione Civile

UNIONE DEI COMUNI DELL’ALTA VALLE DEL CALORE BAGNOLI IRPINO – CASSANO IRPINO – CASTELFRANCI – MONTELLA – MONTEMARANO – NUSCO Il Piano di Protezione Civile Il presente documento contiene il Piano di Emergenza Intercomunale dei Comuni di Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Castelfranci, Nusco e Montemarano  (Provincia di Avellino), redatto secondo le vigenti disposizioni di legge in materia di Protezione Civile.

UNIONE DEI COMUNI DELL’ALTA VALLE DEL CALORE

BAGNOLI IRPINO – CASSANO IRPINO – CASTELFRANCI – MONTELLA – MONTEMARANO – NUSCO

Il Piano di Protezione Civile

Il presente documento contiene il Piano di Emergenza Intercomunale dei Comuni di Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Castelfranci, Nusco e Montemarano  (Provincia di Avellino), redatto secondo le vigenti disposizioni di legge in materia di Protezione Civile.

La   metodologia  utilizzata  è  conforme   a   quanto   indicato   nelle  Linee  Guida  Regionali  (D.G.R.  n.146  del 27/05/2013) e prevede la realizzazione di tre volumi separati, strutturati come segue:

  • volume A | Parte Generale
    Il  volume  A  si  compone  di  due  parti:  una  prima  parte  di  carattere  preliminare,  che introduce  al Piano di Emergenza ed alla materia  della  gestione  del  rischio  territoriale,  chiarendo  sinteticamente i concetti  di  pericolosità, vulnerabilità  e  sensibilità, esposizione e  rischio  e contestualizza il Piano  d’Emergenza  Intercomunale dal  punto  di  vista  normativo  e  programmatico;  una seconda parte di analisi territoriale (costruzione del quadro conoscitivo territoriale alla data di  redazione  del  Piano) finalizzata  all’individuazione delle  condizioni  di  pericolosità  che caratterizzano i territori comunali; tale analisi permette di effettuare considerazioni di tipo valutativo in merito ai livelli di sensibilità ed esposizione dei  Comuni.

L’esito di tale fase analitico-valutativa conduce alla mappatura dei livelli di rischio e alla costruzione di scenari volti alla gestione di eventi straordinari legati a fenomeni naturali e/o di origine antropica (prevedibili e non). La fase finale di tale processo conduce alla creazione di una carta del Modello di Intervento che sintetizza tutte le informazioni necessarie alla gestione dell’emergenza costituendo la base delle procedure organizzative da attuarsi al verificarsi di un evento calamitoso. Per  quanto  riguarda  i  contenuti  operativi,  il  volume  A  si  limita  ad  argomentare  la metodologia che  sottende  al  Piano  di  Emergenza  cosiddetto  “speditivo”,  descrivendo basi  di  dati, procedure di attivazione  dell’emergenza, implementazione  del  sistema  di  comando  e controllo;   sono   inoltre presentati eventuali protocolli d’intesa e/o accordi con Enti e/o attori privati. Il volume A prevede, infine, l’organizzazione delle attività di monitoraggio e delle politiche di prevenzione dei rischi territoriali le quali si attuano anche attraverso una sezione di informazione alla popolazione, a questo sono allegate una serie di tavole cartografiche utili a vedere sia le caratteristiche generali del territorio intercomunale che della distribuzione delle infrastrutture e risorse presenti.

DATI DI BASE TERRITORIALI

  • INQUADRAMENTO GENERALE 1:50.000
  • VIABILITA’ GENERALE IGM 1:25.000
  • ALTIMETRIA 1:25.000
  • MORFOLOGICA 1:25.000
  • N 6 TAVOLE – STRUTTURE: STRATEGICHE – AGGREGAZIONE – SANITARIE -INFRASTRUTTURE – 1:5.000/10.000
  • N 6 TAVOLE – AREE DI ATTESA – ACCOGLIENZA – AMMASSAMENTO – 1:5.000
  • volume B | Lineamenti della Pianificazione

    Il volume B fissa gli obiettivi del Piano che devono essere conseguiti ed individua le Componenti e le Strutture Operative che devono essere attivate.

  • volume C | Modello di intervento

    Il  volume  C rappresenta  il cuore  del  Piano  di  Emergenza  Intercomunale;  in  esso  sono contenuti tutti i materiali necessari in caso di attivazione dell’emergenza predisposti per un immediato utilizzo. Esso contiene gli indirizzi specifici per tipologia di evento articolata in una specifica sezione tecnica (p.to 4.1 Linee Guida Regionali).

I volumi   sono   stati   realizzati   separatamente,  questo   per  agevolarne  l’utilizzo  in  fase  di  emergenza  e l’aggiornamento in tempo di pace

Ultimo aggiornamento

29 Ottobre 2019, 13:28